Il giornale della politica italiana è stato il primo a denunciare (annusandolo nell’aria, senza potere avere accesso ai veri dati di bilancio, che oggi ha solo il ministro dell’Economia, come ebbe ad evidenziare Romano Prodi) che i conti pubblici erano ancora meno in ordine di quanto non lasciasse trapelare – sostenesse – Giulio Tremonti. E oggi, ancora una volta, prima degli altri guardiamo al futuro. E vi anticipiamo possibili (sicuri?) scenari. Secondo il conduttore de L’Infedele, che si basa su dati raccolti peraltro sul sito de il Giornale – non certo una gazzetta del disfattismo della sinistra – la situazione è tale per cui saranno inevitabili ulteriori interventi di aggiustamento. E ciò significa altri sacrifici per le classi medio-basse. Anche perché di vera lotta all’evasione fiscale non c’è traccia, anche se le misure adottate – la tracciabilità dei pagamenti sopra i 5000 euro – avranno effetti in tempi appena più morbidi, e qualche risultato ci sarà. E la lotta all’evasione è il primo strumento di equità. Dunque niente recupero, niente equità. E a pagare saranno i soliti noti (tutti noi). il Politico.it continua dunque la sua indagine sul bilancio dello Stato e sulla “gestio- ne” (è proprio il caso di dirlo?) Tremonti.
Nella foto, Gad Lerner
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di GAD LERNER
Roma – Debito pubblico a livelli record: ad aprile si è attestato a 1.812,790 miliardi di euro, il livello assoluto più alto mai raggiunto. Lo comunica la Banca d’Italia. A marzo erano stati registrati 1.797,7 miliardi mentre ad aprile 2009 il debito pubblico ammontava a 1.749,28 miliardi di euro. Entrate in calo nei primi quattro mesi del 2010: le entrate tributarie da gennaio a aprile 2010 si sono attestate a 104,7 miliardi di euro in calo di 2 miliardi in valore assoluto e dell’1,8%.
Ho ripreso questi dati dal sito de “Il Giornale”, così che nessuno mi possa accusare di esagerazione. Interessante vedere come hanno dato la notizia il Tg1 e il Tg5 – così come abbiamo titolato – Pensare che ce la caveremo con una manovra economica da 25 miliardi è purtroppo un’ingenuità.
GAD LERNER